Contrada San Bartolomeo

Cenni storici

La contrada è tagliata in due dalla Via delle apothecae, o botteghe, oggi Corso. La parte più consistente era costituita da vaste aggregazioni popolari, dai “borghi” perchè proprio qui stazionarono più numerosi gli abitanti delle comunità straniere che nel XIII° sec. aumentarono in maniera considerevole la popolazione della città: gli Ebrei, i Bergamaschi, gli Albanesi, e gli Schiavoni richiamati a Fermo dal riattivarsi del porto. Nel Catasto di San Bartolomeo ritroviamo documentati gli stanziamenti delle comunità straniere, dei gruppi familiari più antichi e il protrarsi delle attività lavorative che resero la zona prettamente mercantile. Le abitazioni con botteghe di molti maestri artigiani provenienti da altre città formavano un isolato di borghesia benestante. Tra le attività tipiche dei borghi e della piccola borghesia artigianale spiccavano quelle dei mulattieri, dei barbieri e dei sarti: attività repellenti che dovevano essere svolte lontano dal centro: pescaria, beccaria o platea porcorum (mercato degli animali a Piazzale Azzolino), conce o scorticatoio (Via delle Conce), gualchiere o lavorazione della lana (zona dell’Orzolo adiacente a San Bartolomeo).
Attività tipica del borgo era infine quella di Giosuè tintore, uno degli ebrei di San Bartolomeo. Tra i nomi di quelli che esercitavano piccole imprese di commercio e avevano una loro proprietà tassabile era Caterina la fornaia.
Negli agglomerati urbani del borgo numerosi erano gli orti che, unendo le case, erano punto di contatto tra gli abitanti. La famiglia Rosati, che ha sempre avuto residenza a San Bartolomeo, assunse grande rilevanza nella vita cittadina non solo attraverso il suo prestigio intellettuale ed economico, ma anche attraverso un’accorta politica patrimoniale.

PALII VINTI

6

COLORI

Rosso - Nero

CORPORAZIONI

Tintori, giudici e notai

PRIORE

Gianluca Iervicella

MOTTO DI CONTRADA

Bellum et Amor

Nella parte verso Levante incomincia dalla Casa del Sig. D. Savino Ottavini contigua alle Ripe del Girone, e prosegue per il Vicolo dirimpetto alla Casa dei Signori Conti Sabbioni, indi intersecando la Strada delle Botteghe imbocca nell’altro Vicolo intermedio alla riferita Casa dei Signori Conti Sabbioni, ed alla pubblica Pescaria, e poscia va a terminare per la linea retta nell’angolo della Chiesa di S. Anna presso le Mura Castellane.
Nella parte verso Mezzogiorno incomincia dall’accennata Casa del Sig. D. Savino Ottavini, e continuando sopra il Muro costituente il circondario del Seminario prosiegue la sua direzione a seconda della Strada, che dalla Porta maggiore della Chiesa Metropolitana conduce al Locale, che in addietro fù Chiesa di Ogni Santo presso le Ripe del Girone, e va a terminare nell’imboccatura del Vicolo intermedio agli Orti dell’Ospizio de’P.P. Cappuccini, e dei Sig. Perozzi.
Nella parte verso Ponente incomincia dall’imboccatura dell’accennato Vicolo, e prosiegue nell’altro Vicolo inferiore esistente fra le Case del Sig. Conte Francesco Paccaroni, e l’altra del fù Giuseppe Graziani, indi intersecando la Strada grande rientra nell’altro Vicolo, che traversa le Case Sfasciate, e quindi gli Orti dei Signori Marchesi Passari, e secondo la direzione dello stesso Vicolo va a terminare nella pubblica Porta del Crocefisso ora detta anche di S. Antonio.
Nella parte verso Tramontana incomincia dall’accennata Porta di S. Antonio, e proseguendo il circondario delle Mura Castellane verso Marina, e termina nell’angolo della Chiesa di S. Anna.

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